L'Archivio Breccia

 
 

Annibale Evaristo Breccia (1876-1967) archeologo insigne, accademico dei Lincei, diresse tra il 1904 e il 1932, succedendo a Giuseppe Botti, il Museo Greco Romano di Alessandria d'Egitto. Le attività archeologiche del Breccia in Egitto, con importanti scoperte nei siti più importanti della Valle del Nilo (dall'area alessandrina e del Delta a Giza, a Ermopoli, al Fayum, a Ossirinco, a El Hibeh e a Antinoe), occuparono circa trentacinque anni, fino al 1937, quando una grave malattia lo costrinse a rinunciare agli scavi, che lasciò a Sergio Donadoni. Rientrato in Italia nel 1933 Evaristo Breccia fu professore di Antichità e di Storia greca e romana nell'Università di Pisa, e ne fu rettore tra il 1939 e il 1941.

L'archivio di Annibale Evaristo Breccia fu donato all'Ateneo Pisano dalla moglie Paolina Salluzzi nel 1967, ed è oggi conservato presso le Collezioni Egittologiche dell'Università. L'intero archivio comprende: il carteggio di 2263 lettere inviate allo studioso dai maggiori rappresentanti della cultura e dell'archeologia dei primi decenni di questo secolo, i manoscritti che comprendono appunti, progetti di pubblicazione, rapporti e fotografie di scavo, disegni di monumenti e reperti, e infine le lastre fotografiche.

Il carteggio Breccia è stato recentemente risistemato e inventariato e può essere consultato on-line.

Carteggio Breccia

Per la consultazione dei documenti originali e per qualsiasi informazioni, rivolgersi a:
Dott. Flora Silvano,
c/o Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico, 
Università degli Studi di Pisa, via Galvani 1, 56126 Pisa
silvano@sta.unipi.it
+39 050-2215579

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